sabato 30 aprile 2011

Il Medioevo degli increduli. Miscredenti, beffatori, anticlericali

Il Medioevo degli increduli. Miscredenti, beffatori, anticlericali
Paolo Golinelli
Mursia
Dopo decenni di studi sul culto dei santi, Paolo Golinelli affronta in questo libro il rovescio della medaglia: l'incredulità. Non una storia dell'ateismo, ma un vero e proprio viaggio nella religiosità quotidiana, dal punto di vista di chi "non se la beve", di chi guarda ai fenomeni religiosi con disincanto, di chi non ha paura di criticare un clero avido e corrotto, come di prendersi gioco di una massa di credulone e creduloni, suscitando l'ilarità dei contemporanei e andando incontro, talvolta, alla repressione. Uno studio originale dal quale esce un quadro dinamico, ricco di narrazioni impreviste, per un Medioevo insolito, nuovo ma vero.

martedì 26 aprile 2011

Il puttanismo romano

LETI GREGORIO
Il puttanismo romano
Salerno,
Il Puttanismo romano s’inquadra nella polemica sulla dissolutezza dei costumi della corte papale ed è una satira violentemente anticlericale, composta da una serie di dialoghi in confessionale, dove vengono commesse varie oscenità. Il libello fu pubblicato anonimo nel 1668 da quel Gregorio Leti che Curzio Malaparte amò definire «il piú grande pamphlétaire italiano». L’opera comprende due testi distinti, ma uniti nella tradizione editoriale: nel primo s’immagina che le cortigiane di Roma, allarmate dalla diffusione della sodomia che imperversa nella città, organizzino un conclave per eleggere alla successione di Alessandro VII un candidato a loro favorevole, e con questo scopo passano al vaglio meretricio i piú noti cardinali dell’epoca; il secondo è un Dialogo tra Pasquino e Marforio sopra lo stesso soggetto, ma in realtà rivolto ad argomenti ancora piú compromettenti: il nepotismo, l’Inquisizione, l’infallibilità del Papa. Dietro al piacevole divertissement letterario che solletica e diverte il lettore smascherando i cattivi costumi sessuali di prelati e cardinali, s’insinua la meno scanzonata riflessione sugli strumenti repressivi del potere, duramente denunciati in nome di un’eterodossa libertà di pensiero che sappia plasmare un’opinione pubblica piú moderna.

lunedì 25 aprile 2011

La Barzelletta Anticlericale - Preti, frati, monache

LA BARZELLETTA ANTICLERICALE
purgatorio paradiso inferno da protagonisti - preti frati e monache
Napoleone, 1982

Nel 1977 fu lo scandalo di Dario Fo per il « Mistero buffo » in televisione. Nel 1980 è stato il cordiale « Wojtilaccio » di Benigni a Sanremo. Insomma, più che mai « scherza con i fanti, lascia stare i santi ». No, non va bene. In primo luogo una « divinità » priva di humour, sempre accigliata e poco disposta a « perdonare » le invidie miserelle delle sue creature, ci sembra una contraddizione in termini. In secondo luogo, ci pare che spulciando vecchio e nuovo Testamento, e altri libri sacri si trovino parecchi spunti contro le chiese e i cleri che andrebbe ricordato sono cose un pochino diverse dalla « divinità ». In terzo luogo, la storia vecchia e recente è piena di « lestofanti », ma anche (come dire) di « lestisanti »: dalle polemiche di D'Alembert contro i gesuiti a quelle di Ernesto Rossi sono passati un paio di secoli, eppure non sembra. E dunque, queste tre circostanze hanno lasciato traccia nella nostra cultura, come nella nostra « ignoranza », sono diventate saggezza così come « luogo comune ». Sono diventate anche « barzellette », e dunque spesso volgari e spesso succosamente sarcastiche. Non si salva nessuno: preti, sacerdoti, vescovi, missionari, suore, perfino papi, ma neanche San Pietro e la Santa Trinità, in queste barzellette e vignette che vi proponiamo.

martedì 19 aprile 2011

La conoscenza è lussuria. Parola di Giulio Giorello.



Giulio Giorello, filosofo della scienza, descrive il proprio saggio "Lussuria. La passione della conoscenza".

martedì 5 aprile 2011

Gesù e i saldi di fine stagione

Gesù e i saldi di fine stagione
Bruno Ballardini
Piemme

Immaginate che un guru del marketing sia convocato presso la Santa Sede da un alto prelato vaticano. Immaginate gli sia sottoposto il problema della perdita di credibilità della Chiesa e della inarrestabile emorragia di fedeli: fuga verso altri culti, seminari vuoti, messaggi accusati di anacronismo, preti che non ispirano fiducia, liturgie con pochi praticanti, rifiuto dell’etica evangelica. Immaginate che il consulente riceva l’incarico di studiare un “rilancio” e accetti la sfida, persuaso che la curva in discesa della sua committente non sia da attribuirsi solo a una crisi di contenuti, che sembrano essere lontani dalla modernità, ma anche a una crisi di comunicazione, quasi che le gerarchie non riescano più a riformulare efficacemente i fondamenti della religione cristiana.