sabato 11 marzo 2023

ANTICLERICALISMO E LAICITÀ IN ITALIA

ANTICLERICALISMO E LAICITÀ IN ITALIA

Anticléricalisme et laïcité en Italie. Bilan historiographique

https://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5110_1986_num_98_2_2882

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L'anticlericalismo italiano appare ancora più passionale di quello francese e la sua storia obbedisce a un ritmo ancora più spasmodico. Non sorprende: da solo, la presenza della Santa Sede e l'esistenza secolare del potere temporale rendevano a alcuni ancora più insopportabile il peso del clericalismo. Gli anticlericali non mancavano di segnalare questa particolarità ai loro amici francesi: il nemico supremo risiedeva da loro nel cuore stesso dello Stato italiano.


La durata durante la quale le classi dirigenti sono state sinceramente acquisite ai valori laici è stata certamente molto meno lunga in Italia che in Francia. Certo, il dibattito resta aperto su quando la maggior parte della borghesia liberale abbandonò questi valori; quale data scegliere? 1904, 1898, 1895, metà degli anni '80? Se si sceglie la data più tardiva, il trionfo degli ideali laici sarebbe durato solo una quarantina di anni; solo un quarto di secolo nel primo caso. La politica scolastica, come dimostrano alcuni studi elencati nel Titolo III della bibliografia, è stata meno audace e meno laica in Italia che in Francia.


L'ultima particolarità è solo un corollario delle prime due. In Italia, più che in Francia, si è realizzata una sorta di "divorzio" tra una laicità intesa dalla borghesia nei suoi fondamenti dottrinali e un anticlericalismo popolare troppo spesso ridotto a un attivismo sterile. A volte somigliava perfino a una vera e propria rottura, soprattutto durante il periodo giolittiano. Non poté essere colmata dalla famiglia politica che avrebbe dovuto farlo: il radicalismo in Italia è rimasto sempre caratterizzato dall'esiguità del suo reclutamento sociale e della sua audience; una nuova prova, se ce ne fosse bisogno, delle reali differenze tra i due paesi.

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