giovedì 11 dicembre 2008

LA QUESTIONE ROMANA

C. A. JEMOLO

LA QUESTIONE ROMANA
Istituto per gli studi di politica internazionale, Milano, 1938

Oggi — dopo nove anni di Concordato operante e bene operante — si può esaminare la così detta questione romana nel suo insieme: vedere cioè, quando in realtà si sia posto per la prima volta sul terreno dottrinale e su quello pratico il problema d’un Papato privo d’una base di forza materiale, come questo problema sia apparso sin da principio connesso all’attuazione dell’unità d’Italia e come negli anni dal 1870 al 1929 esso venisse risolto in uno con quello più arduo e contingente della convivenza in una stessa sede del governo italiano e della cattedra di San Pietro. Questa breve e pur vastissima storia è, nelle sue linee generali, riassunta dal Jemolo in una prefazione che ha il compito di preparare il lettore all’esame della messe preziosa di documenti ch’egli ha raccolto in questo volume, suddividendoli con metodo e illustrandoli con rara dottrina. Il lettore ha così sott’occhio tutta la documentazione della questione romana dal 1861 a oggi; gli sarà agevole, perciò, giungere a una chiara valutazione della legge delle guarentigie, “la migliore “ scrive il Jemolo che si potesse fare attese le circostanze, volendo che Roma fosse parte integrante del regno d’Italia, ed essendo impossibile ottenerne la cessione dal Pontefice a, seguire l’evoluzione della questione romana nelle sue varie fasi e comprendere quali fattori — a parte l’eccezionale statura dell’uomo politico che volle e attuò il concordato — resero possibile quella soluzione definitiva del problema che i governi anteriori al Fascismo avevano cercato invano per più di mezzo secolo.

Dal risvolto di copertina

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